Passato prossimo, elucubrazioni sullo stato dell’arte in Provincia. 2024
Ad inizio pandemia, sono state bloccate come ovvio tutte le esposizioni, e le domande espositive sono cadute nel vuoto, senza alcuna comunicazione a riguardo, alla ripresa si è scoperto che le domande erano state azzerate (ma forse non tutte), tanto che, non so se solo per cortesia o per prassi, chi fosse ancora stato interessato avrebbe dovuto riproporre la domanda. Queste, come purtroppo succede spesso, non sono seguite nè da conferma o da smentita, si accampano scuse anche plausibili, ma la verità è che nessuno vuole dirti le cose come stanno, cioè che per svariati motivi non sei preso in considerazione.
E’ evidente che la tendenza è di escludere i liberi artisti in maggioranza autodidatti, che fino a non molto tempo fa godevano di una certa considerazione, ora si sentono messi da parte senza possibilità espositive nei luoghi che contano. Resta solamente la possibilità di partecipare a collettive, ma si sa come funziona, una o due opere e via, oppure concorsi fuori Provincia, in alternativa potresti fare accordi con Associazioni “no profit”, a volte mettendo a disposizione le opere che verranno messe all’asta con un ricavo più irrisorio.
Tutti gli artisti che conosco, darebbero un opera in beneficenza, tanto più di questi tempi di “vacche magre”, ma c’è anche chi esagera, non si capisce più se lo scopo sia fare del bene o non sia l’ultima spiaggia per mettersi in mostra e fare fuori un pò di quadri. Cosi si danneggia solamente il già sofferente mercato locale dell’arte, in balia da una parte di collezionisti e di critici e galleristi, che trattano quasi esclusivamente artisti storicizzati o già affermati, dall’altra di personaggi con un certo potere decisionale, che all’occorrenza si improvvisano critici d’arte e pilotano certe scelte.
Da quello che mi è dato di capire, ora si vogliono privilegiare i grandi progetti esposizioni nazionali ed internazionali, artisti già affernati, in alternativa si prediligono; Onlus ed Associazioni, che garantiscono più numeri sia di espositori che di visitatori. Pensare di dare cosi più spazio agli artisti è pura illusione, perché partecipare ad una mostra collettiva non serve a nulla a livello di immagine. Inoltre i partecipanti sono sottoposti a regole imposte dall’Associazione di turno, che già fa la sua selezione e che persegue i suoi obiettivi, non necessariamente corrispondenti a quelli degli iscritti, che avrebbero bisogno di un attenzione particolare che mal si concilia con la ricerca di nuovi associati, possibilmente più blasonati.
E’ cosi che va la vita, una cosa non è mai cambiata nel tempo, se non hai le conoscenze giuste nel lavoro come nell’arte, la tua strada sarà sempre in salita e poi ti diranno; “fattene una ragione!”
Di ragioni ce ne siamo già fatte tante in questi ultimi tempi specialmente, ma dove è la ragione nel vedere che sale espositive molto frequentate come quella della Provincia non aprono più, oltre le scuse, a me pare che manchi la volontà politica e la convinzione nell'utilità di questo servizio il cui costo sarebbe ampiamente ripagato dal ritorno di immagine. Altre sale selezionano e limitano gli accessi a chi non ha curatori di un certo livello o non è annoverato tra gli artisti che contano. Ma forse è sempre stato cosi, l'unica differenza è che un tempo non ci facevo caso, pensavo solamente a lavorare, ora ragionandoci sopra le cose mi paiono più evidenti e quindi, non vedo nulla di ragionevole in tutto questo. RB - 21-02-24
L'arte contemporanea ai tempi del Corona Virus
info@artetra.it - (gli artisti si raccontano)
La cosa come sempre più difficile e meno artistica, è gestire la tua immagine, le esposizioni, dove muoversi e quando muoversi e non è facile pechè qui intervengono molti fattori e molte variabili, gli stessi che fin’ora hanno delineato la tua immagine sul territorio, in primo luogo, critici e giornalisti nonché gallerie e galleristi. Il black-out causato da questo virus, ha fermato molti artisti (tra cui il sottoscritto) che hanno dovuto rinunciare alle esposizioni programmate, in un territorio dove già normalmente si devono fare salti mortali per trovare luoghi espositivi gratuiti o a prezzi ragionevoli. In alternativa sono sempre attive gallerie che operano in rete con esposizioni e concorsi, dove in genere paghi molto per avere poca visibilità salvo che ti accontenti di qualche selfie con il critico di turno, da postare eventualmente sui social.
A livello espositivo sono stato toccato marginalmente avendo a fine anno posticipato a Luglio 2020 una personale in Provincia che spero vivamente si possa fare, per il resto mi ritrovo con una personale al Book Store L’Ippogrifo di Cuneo e delle opere alla BCM Art Gallery di Barcellona al momento rigorosamente chiusa.
Lasciando perdere queste e altre incombenze, bisognerebbe dare alito a tutti gli spunti che ti passano per la testa, peccato che la realizzazione di un opera nel mio caso, non è così veloce, quindi tra tutte le idee, devo sceglie quelle da portare avanti. Pure bisogna scegliere luoghi e aprire progetti su cui lavorare per una prossima esposizione, pensando eventualmente anche all’anno prossimo.
Bisognerebbe riprendere nel substrato di fogli e di appunti, varie idee e riordinarle apportando eventualmente qualcosa di nuovo, per risorgere più forti di prima e consapevoli di non avere sprecato il tempo in chiacchiere inutili, consapevoli di aver fatto la propria parte restando a casa, coscienti di aver dato fondo al talento artistico che attendeva solo questo momento per rivelarsi.
Buona arte in salute, restiamo a casa! Riccardo Balestra
Scritto x Artetra – Salerno – 20/04/ 2020 - R.B.
PS- La mostra in Provincia, è come tante altre passata in fanteria, come si dice. La Provincia non ha più aperto e non si sa se ha ancora intenzione di aprire!
E poi dicono che non è un business!
Prova ad uscire fuori tra la gente, quanti ti riconoscono, quanti hanno visto le tue opere, pochi sanno che sei stato di qui o di là, ma sanno anche quanto ti è costato tutto questo! Senza contare tutte le spese accessorie per presenziare ad una mostra dove non conosci nessuno e nessuno conosce te! Venditori porta a porta di illusioni, carriere artistiche costruite sui media, inseguendo i critici di grido e pubblicando selfie con loro come fossero trofei. Non credo però che si riesca ad illudere il pubblico, prima lo devi convincere a vedere una tua mostra, a vedere le tue opere dal vivo, a leggere le critiche di chi ha voce in capitolo sul territorio per poi instaurare un dialogo. A nulla serve la critica di chi non ti conosce, di chi vede l’opera solo in fotografia e poi scrive parole, parole vuote, parole al vento che nulla cambiano se non a svuotarti un po’ le tasche! - 09/10/19- Riccardo Balestra.
Viva la democrazia, viva la libertà!
Visto come va in certi paesi, oggi mi verrebbe da dire; viva la democrazia, viva la libertà!
Ma un attimo dopo, pensando e ripensando mi sorgono dubbi su questi argomenti. Siamo poi così sicuri di essere veramente liberi? Pensiamoci bene, è vero puoi dire tutto, troppo, c’è gente che parla e straparla, gente che fa parlare di se e parla male di altri, ma qual è la sostanza, il risultato. Confondere le idee, poche e ben confuse, inquinare le acque per pescare nel torbido. Ma pensa un po’ se dovessi sempre dire ciò che pensi, se dovessi rendere pubbliche le critiche, le riserve su questo o su quello. Come minimo perderesti un mucchio di amici o presunti tali e non solo quelli di FB per capirci. Potresti anche rischiare querele da quelli più infidi, da quelli che la verità non la dicono mai e che non te la farebbero passare liscia. Mettere in dubbio la loro parola; non esiste, neanche a parlarne, saresti reo di lesa maestà e poi ci dovresti mettere la faccia. Per non parlare dei parenti sempre disposti ad essere ruffianati ma mai ad accettare qualche critica, se poi è questione di soldi, è finita. E questo nel mondo normale, figuriamoci in quello dell’arte, ma anche in quello della politica, dove tutto si regge sulle parole, sulle amicizie, vere o presunte. Se solo accennassi ad una critica, se dicessi il tuo pensiero quello vero, su un opera d’arte, su un politico o critico che sia, verresti subito messo all’angolo, verresti definitivamente ignorato per i giorni a venire da un ambiente che già, ti ha accettato a fatica. Devi assoggettarti al gioco, far buon viso a cattiva sorte, devi fartene una ragione, aspettare il tuo turno. Devi imparare a sottometterti, adulare chi ti può far fare carriera, se vuoi essere tenuto in conto e poiché tutto è collegato in un girone di auto-referenziati ed addetti ai lavori. ti dovresti saper muovere, tra critici e giornalisti, galleristi e politici di turno, ricordando che nulla ti è dovuto. Ricordiamoci sempre che se nessuno ha bisogno di te, nessuno ti viene a cercare, nessuno ti darà una mano se non c’è un tornaconto. Per tornare all’iniziale discorso, dire viva democrazie e libertà, è più un augurio che una realtà! 02/06/22 R. Balestra
FB - Salvare il pianeta, dite la vostra.
Per salvare la vita del nostro pianeta, per me occorrerebbe prima di tutto portare la democrazia in tutti i paesi del pianeta, mettere al bando le dittature e le guerre. Imporre la soluzione dei problemi internazionali attorno ad un tavolo, con parole sincere e non con bugie di convenienza. Ma ci rendiamo conto quanti danni causa una guerra, oltre a quelli materiali, che già sono tanti, ci sono pure quelli morali, perdite di vite umane, uccisioni e massacri imperdonabili. Quanto dolore, quanti pianti, quante lacrime versate, quante famiglie in lutto e vittime innocenti, si sente parlare di stupri, si vedono fosse comuni e vittime per strada. Proprio che l’uomo dalla storia non impara mai niente, anzi mi viene il dubbio che impari a fare del male, e poi quando si sente forte ed impunito, da sfogo ad ogni malvagità, c’è da chiedersi, da dove arriva tutto questo odio, che senso ha sterminare una città, un popolo per un pezzo di terrà! Ma la storia anche recente ne è piena, ma non ci toccava cosi da vicino, neanche nel portafoglio e potevamo far finta di niente. Devastazione, incendi, rottami ovunque, quanta energia sprecata, quanto inquinamento che si sarebbe potuto evitare ma purtroppo siamo ancora a questo punto. Dopo anni che sentiamo a parlare di pace, dopo l’ennesima dimostrazione in piazza, siamo nuovamente in guerra, allora c’è qualcosa che non va, troppo assolutismo al potere, oscurantismo religioso e politico, tiene sottomesso il popolo nella ignoranza, chiudono scuole e biblioteche, azzerati i diritti umani specie quelli delle donne. La gente non deve studiare, ragionare, tanto meno pensare, deve solo obbedire al regime, al dittatore di turno. Ci sono paesi in cui la bugia di stato, è l’unica verità accettata ed imposta, si nega la verità e l’evidenza al popolo ignaro, tenuto all’oscuro dei fatti reali, e la si vorrebbe negare anche al mondo intero, cosa evidentemente più difficile. I tiranni sono attorniati da leccapiedi che avranno il loro tornaconto, smentiscono spudoratamente, dicono quello che gli dicono di dire, forse solo per mantenersi il posto ed anche i privilegi derivanti. Come fa una persona a non chiedersi il perché ed il percome delle cose, a chiedersi se sta facendo la cosa giusta, a non pensare che la sua parola potrebbe costare migliaia di vite. Evidentemente c’è gente che non ha una sua dignità e non si pone questi problemi. Come si fa a salvare la vita del pianeta, quando c’è in gioco la la vita delle persone, l’esistenza di popoli a cui nessuno vuole concedere un territorio, quando non c’è libertà e democrazia….. 10/04/22 - R. Balestra.
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